Il 27 settembre abbiamo partecipato all’evento Headless & API date 2019 che si è tenuto presso la Copernico Blend Tower di Milano. I temi affrontati e l’arricchimento ottenuto ci hanno reso molto soddisfatti. A seguire alcuni degli argomenti che più hanno catturato la nostra attenzione.

Headless & API date 2019: oustside-in e 3 livelli di API

Innanzitutto si è parlato dell’importanza dell’analisi a partire da un approccio guidato dall’utente, per capire le sue esigenze e proporre una soluzione sulla base di queste. È il cosiddetto approccio outside-in, dove la progettazione di una API prende il via dai reali bisogni dell’utilizzatore. Per approfondire questo punto clicca qui.

Si è dunque passati al tema dell’architettura delle API, che la digital trasformation ci spinge a rivedere. Ecco un’immagine esplicativa:

api architecture - headless & api date 2019

  • Un primo strato API (Legacy API) si riferisce agli applicativi verticali che le aziende hanno, e a cui le altre API di livelli più alti possono accedere per ottenere informazioni dai livelli legacy;
  • Le API del secondo strato (Process API) sono quelle che rendono digitale logica di business. Comunicano con le Legacy API ed aiutano le api del front-end;
  • Nello strato più alto abbiamo le Experience API dedicate alle applicazioni di front-end (mobile o web). Sono le API che permettono di creare rapidamente servizi ragionati sulla Customer Experience.

I relatori hanno spesso ripetuto i vantaggi di utilizzare l’architettura a 3 livelli di API unita ad applicativi SPA (Single Page Application) mobile o web che comunicano con le “Experience API”. Per maggiori dettagli clicca qui.

Si è poi proseguito parlando di come avviene la fase di gestione e manutenzione delle API, con sistemi di documentazione, sandbox per i test, sistemi API gateway che gestiscono sicurezza, staging e versioning e possono tenere sotto controllo (nel caso limitandole) le chiamate in ingresso.

Headless & API date 2019: considerazioni finali

In generale si è sottolineata l’importanza di:

  • Programmare a partire dalle necessità dell’utente (outside-in), a discapito del tradizionale approccio outside-out dove si mettono insieme servizi già esistenti lavorando sulle strutture presenti;
  • Abbandonare lʼapproccio client-server per andare verso soluzioni web based (interfaccia + headless API);
  • Un buon API design che facilita il lavoro degli sviluppatori sia in fase di integrazione, sia in fase di supporto e problem solving.

Un evento davvero interessante che ci ha illuminato sotto tanti punti di vista. Grazie a tutti i relatori e alle persone incontrate.